L'eruzione del monte Tarawera del 1886 avvenne nelle prime ore del 10 giugno nei pressi di Rotorua, nell'Isola del Nord della Nuova Zelanda. È stata l'eruzione in Nuova Zelanda che ha mietuto più vittime dall'arrivo degli europei: circa 120 persone furono uccise e molti insediamenti furono distrutti o sepolti.

Eruzione

Poco dopo la mezzanotte di giovedì 10 giugno 1886, una serie di terremoti sempre più violenti colpì l'Isola del Nord. Verso le 2 del mattino un forte terremoto venne seguito dal forte rumore di un'esplosione. Alle 2:30, le tre cime del Tarawera eruttarono roccia fusa, fumo e cenere fino a 10 km di altezza. Dopo le 3:30 prese inizio la fase maggiore dell'eruzione; bocche si aprirono a Rotomahana, producendo una colata piroclastica che distrusse diversi villaggi in un raggio di 6 km. Fu durante quest'ultima fase che le Terrazze Rosa e Bianche scomparvero.

Il boato dell'eruzione venne sentito fino a Blenheim e gli effetti della cenere sospesa in aria vennero osservati a Christchurch, più di 800 km più a sud. Ad Auckland, il boato dell'eruzione e i lampi nel cielo vennero scambiati per un attacco di una nave russa.

Effetti

L'eruzione spaccò la montagna e creò la Waimangu Volcanic Rift Valley, che si trova all'estremità sud-occidentale della faglia di 17 chilometri creatasi il 10 giugno 1886. Le famose Terrazze Rosa e Bianche, meraviglie naturali della Nuova Zelanda, vennero seppellite dall'eruzione. Nel 2017, ricerche condotte basandosi su un rilievo dimenticato del 1859 hanno messo in evidenza la possibilità che le Terrazze Rosa e Bianche siano sopravvissute agli stravolgimenti geografici conseguenti l'eruzione.

Il monte Tarawera conta tre cime, le quali in quella notte del 1886 eruttarono l'una dopo l'altra. La prima a scoppiare fu la cima Wahanga (situata a nord), la successiva fu Ruawahia (situata nel mezzo) e l'ultima fu Tarawera (la cima più a meridione). La zona del Tikitapu venne completamente coperta sotto la cenere e le foreste circostanti furono abbattute dalla forza delle esplosioni. La landa venne coperta da milioni di tonnellate di cenere vulcanica, fango e detriti, su uno spessore di 20 metri in media.

Gli insediamenti Maori di Moura, Te Koutu, Kokotaia, Piripai, Pukekiore, Otuapane, Te Tapahoro, Te Wairoa, Totarariki e Waingongoro furono tutti sepolti o distrutti. Il bilancio ufficiale riportò 153 vittime, mentre molto più elevato fu il numero di sfollati. Una ricerca condotta dal medico Ron Keam identificò 108 vittime e concluse che al massimo vi erano stati 120 morti; l'esagerato numero di vittime era probabilmente dovuto a nomi scritti male o duplicati nelle liste.

Il villaggio di Te Wairoa è ora un'attrazione turistica chiamata The Buried Village ("Il Villaggio Sepolto"). A Te Wairoa, molti abitanti del villaggio sopravvissero rifugiandosi negli edifici più robusti.

Note

Voci correlate

  • Monte Tarawera

Mount Tarawera Eruption Untitled, circa 1886, Bay of Plenty, by

White Terraces Tarawera pre eruption, 1880, Tarawera, maker unknown

Part of the Past NZ History Tarawera Eruption 1886 and the after years

Interior of Crater Tarawera After Eruption June 10 86, circa

The 1886 Eruption of Mt. Tarawera, New Zealand Discover Magazine